Uno dei miei difetti più grandi è, sicuramente, l’essere sempre in qualsiasi situazione e in qualsiasi momento insoddisfatta. S-E-M-P-R-E.
E questo è probabilmente, anzi certamente, dovuto al mio essere terribilmente viziata. Sì, lo ammetto. Viziata da piccola, con tuttituttitutti i giocattoli che volevo a disposizione appena usciti nei negozi, come poteva il mio comportamento cambiare da grande? Ora che, ovunque vado ci sono vetrine che mi chiamano, borse, scarpe, vestiti che vogliono essere comprati? E che anche se rimango in casa vengo tentata dagli shops online, o dalle semplici idee partorite dalla mia testolina in merito a outfit da creare partendo da cose che ho già ma che poi finiscono per mancare di un pezzo fondamentale che deve essere acquistato?
Forse il problema maggiore non è nemmeno questa smania di comprarecomprarecomprare. Forse il problema è che non mi accontento che ne so, del mercato. No. E se per quanto riguarda il vestiario vero e proprio il massimo è Zara, e per le scarpe il mio adorato Asos, il casino arriva con le BORSE. Sono quelle che, prima o poi, mi (ci) manderanno in rovina, I know!
Si forse sono malata di shopping, ha ragione mia mamma. Sono una shopaholic.
La mia "malattia" si acuisce in periodi come questo, quando si avvicina l'inizio di una nuova stagione e nei negozi ci sono i nuovi arrivi. Comincio a stilare wishlist paurose. Che vanno dalla Balenciaga del colore improponibile (mi piacciono tutti), al vestitino di Zara, alle mary jane di Miu Miu, al completino di Intimissimi (fra un po' ho più completini intimi che vestiti, ed ho detto tutto), alla clutch con il teschio di Alexander McQueen (che non avrò mai), allo smalto di Chanel che costa "solo" 20 euro, eccetera eccetera. Potrei andare avanti per pagine e pagine.
Però i tempi in cui bastava che dicessi che era uscita una nuova Barbie e il giorno dopo ero al negozio a comprarla sono finiti. Sono cresciuta e lo so che non si può avere tutto quello che si vuole (nonostante a casa mia pensino che non l'abbia capito).
Quiiiiiiiindiiiiiiii.....forse è meglio se vado a togliere giusto qualcosina dalla wishlist di questo autunno-inverno!
PS: ah! La mia insoddisfazione non si esaurisce certo con il "bisogno" di abiti, scarpe e borse nuove. Ultimamente ho la “necessità” di cambiare macchina, nonostante la mia abbia solo 2 anni e qualche mese e sia stata ordinata nuova esattamente come la volevo ben nove mesi prima di avere la patente -non avrei proprio nulla di cui lamentarmi-. Ma questa è un'altra storia.
mercoledì 25 agosto 2010
You can't always get what you want.
domenica 8 agosto 2010
Stessa spiaggia stesso mare.
Ci sono quei due nonni, che stanno qui tutta l’estate con i due nipoti, da sempre. E i nipoti che ormai sono grandi, che te li ricordi benissimo quando avevano lei tre anni e lui otto, e lei scappava e la sentivi chiamare a qualsiasi ora del giorno da quella povera nonna che non sapeva come fare per tenerla buona. E ora di anni ne ha dodici e ne dimostra quindici e la nonna continua a lamentarsi perché risponde male ed è sempre in giro. E il fratello invece non viene quasi mai perché è grande, ha la macchina e fa come vuole.
Ci sono altri due nonni, quelli che qui venivano anche quando i nipoti non li avevano e avevano solo i figli. Poi sono diventati nonni e venivano con il nipote. Poi un anno è saltata fuori un’altra nipote. E poi un’altra ancora.
C’è quella coppia, che nei tuoi primi ricordi ha due figli -perché quando ne avevano solo una eri troppo piccola- ma tua madre se li ricorda anche da fidanzati, e poi sono arrivati con la terza figlia, e poi con il quarto. E ora lei si lamenta perché i bimbi (non suoi) giocano a pallone in spiaggia.
C’erano quel signore e quella signora, con cui si fermava sempre a parlare tuo fratello quando non aveva nemmeno due anni, che poi hanno smesso di venire quando il babbo di lei si è ammalato.
C’è la bambina amica di tuo fratello che era piccolina (minuta e bassina) fino a qualche anno fa e adesso è “fuori-misura” nel senso opposto.
C’è quello del negozio, che è uguale a vent’anni fa e ogni volta non perde occasione di ricordarti che sei asociale (e in effetti è vero).
E poi ci sono i padroni del bagno, con i figli che erano ragazzi e adesso hanno moglie e figli (già grandini) a loro volta. E c’è il bagnino che…no, lui è sempre uguale a vent’anni fa.
Ci sono i nuovi vicini: mammapapàquattrobambiniecane. Con la neonata che piange tutto il giorno e gli altri tre che si rincorrono e litigano, e il babbo che urla ai bambini e la mamma che urla al babbo che non urli ai figli. E nel frattempo il cane abbaia, ovviamente.
E poi ci siamo noi, che veniamo qui da 21 anni. Tutte le estati della mia vita. E qui è proprio come essere a casa.
Ci sono altri due nonni, quelli che qui venivano anche quando i nipoti non li avevano e avevano solo i figli. Poi sono diventati nonni e venivano con il nipote. Poi un anno è saltata fuori un’altra nipote. E poi un’altra ancora.
C’è quella coppia, che nei tuoi primi ricordi ha due figli -perché quando ne avevano solo una eri troppo piccola- ma tua madre se li ricorda anche da fidanzati, e poi sono arrivati con la terza figlia, e poi con il quarto. E ora lei si lamenta perché i bimbi (non suoi) giocano a pallone in spiaggia.
C’erano quel signore e quella signora, con cui si fermava sempre a parlare tuo fratello quando non aveva nemmeno due anni, che poi hanno smesso di venire quando il babbo di lei si è ammalato.
C’è la bambina amica di tuo fratello che era piccolina (minuta e bassina) fino a qualche anno fa e adesso è “fuori-misura” nel senso opposto.
C’è quello del negozio, che è uguale a vent’anni fa e ogni volta non perde occasione di ricordarti che sei asociale (e in effetti è vero).
E poi ci sono i padroni del bagno, con i figli che erano ragazzi e adesso hanno moglie e figli (già grandini) a loro volta. E c’è il bagnino che…no, lui è sempre uguale a vent’anni fa.
Ci sono i nuovi vicini: mammapapàquattrobambiniecane. Con la neonata che piange tutto il giorno e gli altri tre che si rincorrono e litigano, e il babbo che urla ai bambini e la mamma che urla al babbo che non urli ai figli. E nel frattempo il cane abbaia, ovviamente.
E poi ci siamo noi, che veniamo qui da 21 anni. Tutte le estati della mia vita. E qui è proprio come essere a casa.
Iscriviti a:
Post (Atom)